Contenuti per adulti
Questo testo contiene in toto o in parte contenuti per adulti ed è pertanto è riservato a lettori che accettano di leggerli.
Lo staff declina ogni responsabilità nei confronti di coloro che si potrebbero sentire offesi o la cui sensibilità potrebbe essere urtata.
Ho compreso che l’essenza non sta nelle forme, ma nel vuoto che le spalanca. La mia crescita si misura nelle interruzioni, nei vuoti che riempiono le pause tra le parole, tra i respiri.
Ho abbandonato le maschere, lasciando che le superfici si consumassero piano piano, rivelando la profondità senza fine di ciò che sono. La superficie è ingannevole, un miraggio di costanza in un mare di mutamenti.
Ho appreso che l’identità non si costruisce, si sgretola per essere ricostruita, più fragile, più vera.
Ho capito che il Tempo non scorre, si confonde, si piega e si dissolve come nebbia all’alba.
Ho smesso di inseguire l’illusione di controllo, lasciando che le onde dell’esistenza mi sollevassero e mi portassero dove volessero. Solo allora, ho potuto vedere che la mia crescita è un gesto di resa, di abbandono, di silenzioso ascolto.
Ho imparato a parlare il linguaggio del vuoto. Le parole sono soltanto ombre di quello che non si può dire, eppure sono essenziali come i respiri che nutrono l’assenza.
Ho smesso di cercare risposte e ho iniziato a vivere le domande, lasciando che esse mi guidassero verso orizzonti che non posso vedere, ma che sento sotto la pelle.
Ho capito che la vera forza sta nella vulnerabilità, nel lasciarsi toccare dalla realtà, senza difese. La fragilità è il mio scudo, perché mi connette con il tutto, mi rende parte di un disegno più grande di me stessa.
Ho riconosciuto che il mio vivere qui è un vuoto che si riempie di significati, e ogni significato è un frammento di luce impressa nell’ombra.
Ho smesso di essere, per poter essere ancora di più.
E così, divento... nonostante tutto, attraverso tutto, oltre tutto.
Non c’è fine, solo un continuo nascere e rinascere.